Come è forse noto, ma mai adeguatamente commentato, il MEF si distingue nel segmento del debito pubblico dei paesi più industrializzati, per la varietà dell’offerta di strumenti finanziari che attraggono da anni sottoscrittori nazionali ed esteri della più diversa natura. Una risposta forse necessaria a fronte della dimensione del complessivo debito e della urgente necessità di provvedere alla certezza della relativa copertura senza pericolose pressioni per le continue sottoscrizioni:

Da cosa è composta l’attuale offerta?

La composizione attuale dell’offerta comprende:

  • BTP tradizionali a cedola fissa e rimborso nominale garantito, corti e lunghi con scadenze fra 2 e 50 anni
  •  BTP Short Term con cedola e con una scadenza tra i 18 ai 30 mesi, a lungo sostitutivi dei CTZ zero coupon
  • BTP€i ad indicizzazione reale, legati all’inflazione dell’area Euro con sia le cedole che il valore nominale di rimborso del bond rivalutati
  • BTP ITALIA ad indicizzazione reale legati all’inflazione italiana con cedola calcolata semestralmente sul capitale rivalutato dell’indice dell’inflazione 
  • BTP Futura con premio finale in caso di detenzione continuativa e indicizzazione crescente del rimborso, differenziata fra i primi e gli ultimi anni della durata 
  • BTP Valore a tasso variabile predeterminato crescente con formula step-up che garantisce la crescita del rendimento anche in caso di discesa dell’inflazione 
  • BTP Green caratterizzati dalla destinazione dei relativi capitali raccolti verso capitoli della spesa pubblica coerenti con i principi E, S e G.

Strumenti diversi nella loro tecnica finanziaria, in grado di cogliere con differenziato successo l’andamento dei tassi d’interesse, del PIL e dell’inflazione, oppure ad indirizzare flussi verso iniziative ESG compliant.

E’ possibile immaginare, dal punto di vista dei gestori, la creazione anche di strumenti dedicati che compongano i portafogli, anche solo all’interno della specifica tipologia, spostando la composizione a seconda dell’andamento dello scenario interno ed estero. Lo stesso debitore (quindi un rischio condiviso), ma con prospettive di volatilità e di aderenza alle condizioni di mercato che non trova uguali in altri contesti.

Una scelta interessante che testimonia una notevole capacità di ingegneria finanziaria sotto un profilo di mera comparazione delle diverse formule. Tuttavia, resta assolutamente preponderante la quota dei BTP a tasso fisso (intorno al 75%) all’interno della quale è peraltro disponibile quella vasta scelta di scadenza da 18 mesi a 50 anni, fattore di ulteriore possibile selezione con percentuali di diversificazione forse anche più ampia di quella all’interno della gamma tecnica delle alternative.

Al di là degli aspetti tecnici, tradizionale area di attenzione di ogni percorso formativo, è importante che gli operatori a contatto con la clientela siano in grado di suggerire la migliore soluzione rispetto ai bisogni dei singoli anche al di fuori di valutazioni contingenti legate alla ormai molto frequente modifica delle condizioni di scenario.

Negli ultimi mesi, le valutazioni di convenienza si sono spesso spostare da una tipologia all’altra per mero calcolo contingente, una soluzione che spesso non corrisponde al reale interesse dei destinatari in relazione agli obiettivi di investimento ed agli orizzonti temporali preferiti.
E’ questo l’elemento sul quale concentrare l’attenzione per una migliore educazione finanziaria di consulenti e clienti

 

 Giuseppe G Santorsola
Professore Ordinario di Asset Management,
Corporate Finance e Corporate & Investment Banking
Università Parthenope di Napoli