Nei prossimi mesi si prospettano alcuni interventi di natura operativa sulle regole della MiFID II, ferma restando la prospettiva di una nuova direttiva, magari in anticipo rispetto alla cadenza quasi decennale finora riscontrata (1996-2007-2018).

Fase precontrattuale

Il primo tema copre la fase precontrattuale nell’ottica della investor protection in merito alla trasparenza su costi ed oneri, che resta opaca e priva di omogeneità fra i KID e i documenti disponibili.

All’opposto, resta da affinare la disciplina sulla rendicontazione ex-post. Le Authorities, le associazioni di settore e singoli intermediari sviluppano proposte fra loro disomogenee, al punto da suggerire un utile tavolo di confronto su una materia che costituirà area critica per i numerosi rendiconti non positivi attesi nel 2022.

Execution only e appropriatezza

Terzo tema interessa execution only e appropriatezza, a lungo accantonate rispetto all’attenzione verso il tema dell’adeguatezza, sottacendo il peso quantitativo dei contratti coinvolti e la tipologia fortemente retail della clientela coinvolta.

A livello più globale resta da coordinare la materia della product governance che coinvolge SIM, SGR, Compagnie di Assicurazione e le banche in quanto produttrici e distributrici. Un problema “orizzontale” fra ciascun intermediario e “verticale” nella catena dei rapporti fra gli stessi, soprattutto per le numerose architetture aperte attuate.

Ormai dirimente è la regolamentazione – con la individuazione di adeguate tassonomie – della finanza sostenibile per la quale va protetto il rischio crescente di greenwashing, laddove l’utilizzo dei fattori ESG appare ormai troppo diffuso e, quindi, meno significativo.

Altrettanto necessari sono interventi di coordinamento nell’ambito della compliance e del risk management, soprattutto alla luce della diffusione delle scelte di outsourcing, soluzione che impone il coinvolgimento di imprese che non sono di investimento e, quindi, non sottoposte a vigilanza diretta.

Infine, è sempre più necessario regolamentare, nel rispetto della libertà d’impresa e delle attività professionali, la materia della remunerazione della distribuzione e degli incentivi anche al livello dei rapporti fra gli intermediari.

Giuseppe G Santorsola
Professore Ordinario di Asset Management,
Corporate Finance e Corporate & Investment Banking
Università Parthenope di Napoli

Tratto dalla Rivista on line: Bluerating – Novembre 2022