Anche per il 2022 l’Istat certifica la ripresa dell’accesso alla formazione continua. La conferma arriva dall’annuale rapporto sul Benessere equo e sostenibile (BES) prodotto dall’Istituto nazionale di statistica. L’accesso alla formazione continua nel 2022 ha infatti riguardato il 9.6% della popolazione tra i 25 e i 64 anni, con un valore sostanzialmente stabile rispetto al 2021 (9.9%), Il report conferma, dunque, una importante ripresa rispetto ai bassi tassi di partecipazione registrati nel 2020 a causa della pandemia.

Tutto il territorio italiano ha registrato la crescita nell’accesso alla formazione continua. Rispetto all’anno scorso, tuttavia, i più importanti aumenti sono riscontrabili nella provincia di Bolzano oltre che in Abruzzo, Sardegna, Calabria e Lazio.

Oltre la formazione continua: le competenze digitali nella fotografia dell’Istat

In Italia la diffusione di competenze digitali è disomogenea sul territorio e presenta forti squilibri generazionali.

Poco meno della metà delle persone tra i 16 e i 74 anni che ha usato, nel 2021, internet nei tre mesi precedenti alla rilevazione è in possesso di competenze digitali di base. I giovani italiani (20-24) se la cavano, fortunatamente, meglio: il 61.7% della popolazione italiana (contro il 72.7% Ue) è infatti in grado di padroneggiare le competenze digitali fondamentali.

Come detto, tuttavia, il possesso di competenze digitali degli italiani decresce con l’avanzare dell’età . Non a caso, solo il 17.7% nella popolazione fra i 65 e i 75 anni ha competenze di base in questo campo, mente in Europa la percentuale per la stessa età è del 24.4%. Il gap nelle popolazioni più anziane riguarda inoltre anche il genere: in questa fascia di età lo squilibrio tra componente maschile e componente femminile è infatti elevato a favore degli uomini.

Il divario di genere sembra però non influire nelle fasce di età meno anziane. Le donne entro i 44 anni presentano infatti un livello di competenze digitali sostanzialmente equiparabile a quello degli uomini. Le giovani tra i 20 e i 24 anni presentano invece un vantaggio rispetto ai loro coetanei uomini di ben 9 punti percentuali.

Il rapporto segnala, inoltre, l’esistenza di sensibili differenze  e squilibri tra le aree del Paese. Tra le regioni con il tasso più alto di individui in possesso di competenze digitali ci sono infatti il Lazio, il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento. In fondo alla classifica si trovano, invece,  tre regioni meridionali, ovvero Calabria, Sicilia e Campania.