Sono chiamati simpaticamente Gen Z, coloro che sono nati dal 1998 al 2015. Sono detti anche “nativi digitali”: non hanno mai visto il mondo analogico perché quando sono nati non esisteva più. 

Ad oggi (2024) si stima che circa il 15% dei Gen Z sia già entrata nel mondo del lavoro, mentre il restante 85% è ancora impegnato nello studio o è in cerca di prima occupazione.

 

Che rapporti hanno i Gen Z con i servizi finanziari e che cosa possono fare le banche per acquisire questo target di clientela? 

Vediamo i tre principali gruppi di prodotti che le banche offrono: impieghi, raccolta, servizi. 

Sul fronte dei prodotti di impiego, si va verso un ricorso al credito sempre più spinto, dai mutui al credito al consumo, quest’ultimo sia per prodotti durevoli (es. auto) sia per servizi (es. viaggi). 

Sul fronte della raccolta, i Gen Z dimostrano una propensione all’investimento superiore alle generazioni precedenti. In particolare, sono attivi sui mercati delle criptovalute (Bitcoin et Ethereum ma anche diversi Altcoin) e sui mercati azionari attraverso trading on line, in entrambi casi gli importi investiti sono generalmente piccoli. 

Sul fronte dei servizi, i Gen Z stanno sviluppando il mercato dei sistemi di pagamento evoluto, quindi carta di credito / debito, ma anche prodotti per pagamenti peer to peer (esempio HYPE o Paypal). Si stima che oltre il 70% dei Gen Z abbia una carta di debito/credito e che pertanto questo risulti il metodo di pagamento primario, anche per piccoli importi. 

 

Cosa possono fare le banche per attrarre questi nuovi clienti?

Indichiamo qui sinteticamente cinque spunti: 

  1. Sicuramente investire sul canale digitale, in particolare sul mobile (“mobile first”). Quindi creare app di elevata qualità sia grafica sia operativa, costantemente aggiornate e continuamente evolute.  
  2. Altro punto importante è l’impiego della intelligenza artificiale per ridefinire il concetto di personalizzazione nell’esperienza d’acquisto 
  3. La filiale potrebbe tornare di moda in considerazione che una parte dei Gen Z ama un canale Phygital, ovvero digitale ma con la possibilità, in seconda battuta e per casi particolari,  di un contatto umano. Ovviamente la filiale che interverrebbe solo in seconda battuta e su casi particolari dovrebbe essere molto diversa: accesso molto facile (no prenotazione, etc.), dovrebbe già conoscere facilmente l’intera posizione del cliente, avere sia conoscenze di banca che conoscenze tecniche informatiche per poter dialogare alla pari. 
  4. Applicare commissioni accattivanti compatibili anche con operazioni di trading di piccoli importi.  
  5. Ci sono poi valori etici a cui le generazioni precedenti attribuivano sì importanza ma non così tanto e sono i valori ESG. È importante che la banca presti attenzione a temi come ambiente ed impatto sociale. 

Sergio Bruno