Il 15 dicembre 2022 la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e il Primo ministro ceco Petr Fiala – presidente di turno del Consiglio – hanno firmato la dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali.

La dichiarazione – che non ha carattere vincolante – nasce con lo scopo di guidare gli stati membri e l’Unione stessa nel processo di trasformazione digitale. Con questo testo si afferma in modo chiaro l’impegno delle istituzioni europee nel favorire una trasformazione digitale sicura e sostenibile che metta al centro le persone, i valori e i diritti fondamentali dell’UE.

Il testo si articola in sei capitoli e muove da una fondamentale premessa: la trasformazione digitale pone delle sfide per le società democratiche. Per questa ragione, l’UE vuole essere promotrice di un modello di transizione digitale in grado di rispondere alle esigenze delle persone, garantendo loro diritti e protezione, e ai bisogni della società, assicurando un’economia equa e attenta alla protezione dell’ambiente nella lotta contro i cambiamenti climatici. Nella dichiarazione si afferma, poi, come i valori e i diritti fondamentali europei offline debbano essere pienamente applicati nel mondo online.

Vediamo allora i punti salienti della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali

Capitolo I: mettere le persone al centro della trasformazione digitale

Le persone sono al centro della trasformazione digitale dell’Unione Europea. La tecnologia deve essere a servizio degli individui, garantendo loro diritti, sicurezza e possibilità di perseguire le proprie aspirazioni. Nello spazio digitale i valori e i diritti della Ue devono essere pienamente rispettati.

Capitolo II: solidarietà e inclusione

La tecnologia deve contribuire a una società equa: il suo fine è unire le persone, non dividerle; è includere, non lasciare indietro. Ecco perché è fondamentale che la transizione digitale raggiunga tutti, promuovendo la parità di genere e la diversità culturale e linguistica. La trasformazione deve includere tutti, comprese le persone che vivono nelle zone rurali e coloro che per qualsiasi ragione vivano in una situazione di fragilità. Gli sforzi in favore di questi obiettivi devono essere condivisi anche dagli operatori del mercato digitale, i quali sono chiamati ad assumersi le proprie responsabilità e a contribuire in modo equo e proporzionato ai costi della transizione.

Ogni persona, ovunque nell’Unione, deve avere accesso alla connettività ad alta velocità e a prezzi accessibili. Ma non solo: ogni individuo ha diritto all’istruzione, alla formazione e all’apprendimento permanente per acquisire le competenze digitali di base e avanzate. Tali competenze sono ritenute, infatti, requisiti necessari per una piena partecipazione ai processi democratici della società e dell’economia e per il pieno ingresso nel mercato del lavoro.

Ogni persona ha poi diritto a un’adeguata protezione dell’ambiente digitale lavorativo e al riconoscimento del diritto alla disconnessione. La dichiarazione pone inoltre enfasi sul diritto a un pieno equilibrio tra vita professionale e privata. L’utilizzo di strumenti digitali e di sistemi di intelligenza artificiale sul luogo di lavoro deve essere pienamente trasparente.

Il Capitolo II abbraccia infine i diritti relativi ai servizio pubblici digitali, i quali devono essere accessibili, sicuri e affidabili, rispondendo alle esigenze delle persone in modo efficiente.

Capitolo III: libertà di scelta Interazioni con algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale deve fungere da strumento per aumentare il benessere umano. È dunque necessario che le persone siano messe in condizione di compiere scelte informate e che siano garantite dai rischi e dai danni alla salute. L’Unione Europea si impegna così a promuovere sistemi di intelligenza artificiale antropocentrici, affidabili ed etici che rispettino la sicurezza e i diritti fondamentali delle persone.

Questo capitolo riconosce altresì il diritto a un «ambiente digitale quo»: gli individui devono essere in grado di scegliere liberamente quali strumenti utilizzare sulla base di informazioni obiettive, trasparenti, facilmente accessibili e affidabili. L’Unione Europea si impegna così nella costruzione di un ambiente digitale sicuro e protetto, basato sulla concorrenza leale e sulla responsabilità delle piattaforme.

Capitolo IV: partecipazione allo spazio pubblico digitale

Ogni persona dovrebbe avere accesso a un ambiente digitale affidabile, diversificato e multilingue. L’accesso a contenuti diversificati contribuisce infatti alla creazione di un dibattito pubblico pluralistico, e dunque allo stato di salute dei sistemi democratici.

Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione e di informazione, nonché alla libertà di riunione e di associazione nell’ambiente digitale. La UE esorta inoltre la responsabilità delle piattaforme online, soprattutto nel campo dell’informazione, le quali devono attenuare i possibili rischi derivanti dai loro servizi. Le campagne di disinformazione, i contenuti dannosi o violenti devono essere arginati.

Capitolo V: sicurezza, protezione e conferimento di maggiore autonomia e responsabilità

Ogni persona dovrebbe avere accesso a tecnologie, prodotti e servizi digitali che siano sicuri e protetti e tutelino la vita privata fin dalla progettazione, traducendosi in un elevato livello di riservatezza, integrità, disponibilità e autenticità delle informazioni trattate.L’Unione Europea si impegna ad adottare ulteriori misure per promuovere la tracciabilità dei prodotti e assicurare che nel mercato unico digitale siano offerti solo prodotti sicuri e conformi alla legislazione dell’UE.

In questo capitolo si rinviene inoltre l’impegno ad aumentare la cybersicurezza, la protezione della vita privata e il controllo individuale sui dati. Le persone hanno diritto alla riservatezza, al pieno controllo sull’utilizzo dei propri dati, a non essere sorvegliati online in modo illecito. Agli individui è inoltre riconosciuto il diritto a poter determinare la propria eredità digitale dopo la morte.

Particolare attenzione è riservata poi ai bambini e ai giovani, cui viene riconosciuto il diritto all’alfabetizzazione informatica al fine di poter compiere scelte sicure e informate. Ma non solo: bambini e ragazzi devono essere protetti da tutti i reati commessi nell’ambiente digitale, dall’esposizione a contenuti dannosi o illegali. Bambini e giovani devono poi essere i protagonisti dell’elaborazione di politiche digitali che li riguardano.

Capitolo VI: sostenibilità

L’ultimo capitolo della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali è riservato al tema della sostenibilità. Tutti i prodotti e i servizi digitali devono essere infatti progettati, prodotti, utilizzati, riciclati e smaltiti in modo da evitare danni all’ambiente. Per questo occorre da un lato che i cittadini siano informati dell’impatto ambientale dei prodotti e dei servizi digitali, dall’altro che siano implementate nuove tecnologie ad impatto minimo ambientale.

Per visionare l’intero testo della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali si rimanda a questa pagina.