La gestione dei rischi – risk management – è oggi uno degli aspetti cruciali della governance delle imprese assicurative. 

L’ampia produzione normativa europea e nazionale determina perimetro e attività riconducibili ad essa.  Possiamo distinguere un ambito quindi più propriamente organizzativo e uno più culturale. 

Il primo riguarda l’articolazione reale del sistema interno all’azienda di gestione dei rischi ai quali essa stessa è esposta.  Qui stanno i ruoli, le strutture e le responsabilità, i poteri e le deleghe, i processi e i flussi informativi con i quali ogni rischio di interesse è analizzato, valutato e gestito, nei suoi aspetti sia quantitativi sia qualitativi.  Tutto ciò poi deve avere uno imprescindibile e stretto legame con il sistema dei controlli interni.  

I due capisaldi della moderna governance aziendale – gestione dei rischi e controlli interni – devono andare necessariamente a braccetto, affinché l’impresa possa preservare al meglio la propria solidità patrimoniale a tutela evidentemente del perseguimento dell’interesse dei clienti. Efficacia ed efficienza della gestione dei rischi sono cruciali proprio per rispondere al meglio all’apparato di norme esistente e all’azione della Autorità di Vigilanza.  

Proprio qui interviene l’aspetto culturale, agendo sull’efficienza complessiva del sistema. Può non essere sufficiente, non lo è di fatto mai, intervenire e lavorare solo sull’ambito organizzativo. Fondamentale, ma non basta.  

Lo spirito che sovrintende alla normativa deve essere interiorizzato dall’impresa, deve entrare a far parte della sua cultura interna, ossia del suo tessuto connettivo grazie al quale ogni giorno dipendenti e collaboratori si sentono parte integrante dell’attività lavorativa e sentono chiara l’identità dell’azienda.  

Occorre concepire e vedere l’attività dell’impresa, e quindi di ogni suo elemento costitutivo, di ogni sua struttura, come frutto non soltanto delle logiche di business ma anche della considerazione dell’impatto sui rischi presente e in ottica di proiezione futura: è ciò che è richiesto all’impresa. Più la cultura del rischio appartiene alla sua cultura interna e più questo sarà perciò possibile. 

Dunque attenzione alle scelte organizzative e alla loro declinazione reale. Ma, accanto, attenzione anche agli aspetti “morbidi” di diffusione della cultura del rischio e del controllo. Le une non possono fare a meno degli altri. 

Servono idee chiare e consapevolezza, circa i vincoli e le opportunità che da questi scaturiscono e che non sono da meno. Ne discendono le scelte strategiche e la loro attuazione.  

La formazione può essere un indispensabile aiuto per facilitare tutto questo. Diviene lo strumento privilegiato per fornire e consolidare la competenza necessaria per articolare e mantenere nel tempo un adeguato sistema di governance fondato sulla corretta gestione del rischio. E anche per aiutare il cambiamento culturale ad esso funzionale.  

La formazione agisce in profondità su entrambi i capisaldi del risk management. 

Projectland offre formazione e consulenza su questi temi, grazie al suo autorevole expertise maturato in anni e anni di collaborazione con moltissime imprese nella definizione e creazione di un sistema di risk management e di governance, in tutti i suoi aspetti, organizzativi e culturali.  

Gianni Spulcioni
Consulente e formatore sui temi di Corporate Governance e di Gestione del capitale umano