Da Excel a R. e Python: strumenti per gli attuari a confronto

Excel, per chi fa l’attuario, si è rivelato da sempre uno strumento essenziale per effettuare calcoli, simulazioni e risolvere problemi. I software gestionali presenti nelle compagnie di assicurazione sono legati a precise funzionalità che, proprio per avere scopi ben precisi e definiti, non consentono normalmente di effettuare quella attività di esplorazione e ricerca attraverso la quale l’attuario esprime il proprio tipico valore aggiunto in materia di prodotti, riserve e prezzi.

Proprio per questo da sempre è diffuso l’utilizzo di strumenti quali SPSS e SAS per le analisi statistiche ,ma soprattutto Excel o analoghi fogli elettronici per simulare, personalizzare formule ed elaborare calcoli.

Negli ultimi anni sono tuttavia sorti e si sono affermati nuovi orientamenti grazie alle possibili integrazioni con le nascenti tecniche di Intelligenza Artificiale. In questo scenario si stanno diffondendo così nuovi linguaggi di alto livello che promettono di coniugare la flessibilità tipica della programmazione con la semplicità dei fogli di calcolo. Tra questi linguaggi che vanno affermandosi oggi due spiccano tra gli altri: Python e R.

Il linguaggio R.

Sia R. che Python sposano una filosofia multi-paradigma (consentendo così approcci funzionali, procedurali e a oggetti) e un orientamento alla semplicità d’uso e facilità di sviluppo. Mentre Python ha però un’ambizione di tipo generale, R è espressamente orientato al calcolo e in particolare a quello statistico. Gli ideatori (lo statistico neozelandese Ross Ihaka e lo statistico e bioinformatico canadese Robert Gentleman) lo hanno infatti inizialmente sviluppato proprio per operare nel loro ambito professionale. Successivamente il software, grazie al lavoro di tutta la comunità, ha trovato poi impiego in numerosi campi anche attraverso lo sviluppo di opportuni pacchetti/librerie disponibili sul Comprehensive R Archive Network (CRAN) che ne facilitano l’applicazione. Un R Core Team è stato infatti composto nel 1997 e opera continuativamente per lo sviluppo del linguaggio di programmazione.

R sta così ottenendo un crescente successo, oltre che presso i data scientist e coloro che si occupano di finanza, anche e soprattutto presso gli attuari. Lo dimostra la diffusione presso moltissime università di scienze attuariali e finanziarie in tutto il mondo tanto che possiamo affermare che sta diventando un vero e proprio standard in questo lavoro.

Per chi si occupa di discipline attuariali diventa quindi quasi una necessità conoscere R ed effettuare la formazione necessaria per usarlo professionalmente. Con una avvertenza però: la formazione sul linguaggio R deve essere effettuata attraverso esemplificazioni e pratiche volte alla soluzione dei problemi. Per questo è necessario che i formatori che la svolgono abbiano allo stesso tempo competenze informatiche e attuariali.

Uno dei vantaggi di R è infatti l’abbondanza delle librerie disponibili (alcune di queste già incluse nel linguaggio di programmazione base) orientate alla soluzione di svariati problemi tecnici così da risultare impiegabili da subito nel lavoro quotidiano, la presenza di interfacce che ne facilitano l’utilizzo e la possibilità agevole di dialogo con altri linguaggi e software, quali ad esempio lo stesso Excel.

Docenti con la duplice competenza (informatica e attuariale) sono quindi indispensabili perché i partecipanti ai corsi possano impadronirsi del linguaggio in modo veloce, ma soprattutto metterlo immediatamente “a profitto”.

 

Per osservazioni, chiarimenti o approfondimenti sono sempre a disposizione 
Angelo Pasquarella
Presidente Projectland

angelo.pasquarella@projectland.it