In questo articolo cercheremo di indagare quali possibili sviluppi ci saranno nel futuro della formazione professionale.  Le esigenze di formazione nel mondo cosiddetto post- industriale stanno infatti cambiando. La massificazione e l’omogeneizzazione richiesta da molte industrie è oggi ormai superata a favore di una richiesta di maggior specializzazione nelle competenze dei lavoratori. A questo processo si somma, inoltre, il passaggio dalle attività routinarie al lavoro digitalmente assistito.

Non è difficile prevedere quindi che molta attività formativa “di massa” possa in futuro diminuire. I programmi ripetuti in grandi numeri di edizioni resteranno sicuramente per le competenze basiche ma saranno di meno. Il mondo della formazione dovrà dunque attrezzarsi per rispondere maggiormente a esigenze più mirate e puntuali.

Oggi servono due tipi di specializzazione: da un lato c’è richiesta di collaboratori con competenze sempre più approfondite, anche in campi ridotti. Dall’altro lato il mercato chiede specialisti in grado di combinare utilmente competenze anche molto diverse tra di loro.

Questo contesto richiede una formazione con caratteristiche quasi chirurgiche per cui i sistemi di formazione, sia aziendali che consulenziali. Chi si occupa di formazione deve prendere atto di questi cambiamenti e rispondere con interventi sempre più personalizzati. L’obiettivo dovrà essere infatti saper coprire necessità formative di piccolissimi gruppi, quando non addirittura singoli individui.

Il futuro della formazione: la strategia di Fondo Banche Assicurazioni

Fondo Banche Assicurazioni (FBA) ha pienamente colto questa esigenza e si muove proprio in questa prospettiva. Il Fondo affianca infatti in un unico budget sia il piano aziendale rispondente a esigenze formative di massa sia i piani individuali in grado di favorire l’implementazione di competenze specifiche.

I vantaggi di questa corretta impostazione da parte del FBA sono diversi.

Innanzitutto in questo modo è possibile fare formazione ad uffici piccolissimi, presenti anche nelle grandi realtà,  ma spesso trascurati proprio per l’impossibilità di costituire delle aule abbastanza numerose. Anche perché i corsi interaziendali offerti dal mercato, per loro natura, spesso non sono adatti a coprire fabbisogni troppo specifici.

In secondo luogo i corsi individuali permettono anche alle aziende con ridotto numero di persone, nelle quali spesso una stessa persona svolge più ruoli, di ottenere proprio una formazione su misura.

Dovremmo chiederci allora: se il futuro della formazione sarà  caratterizzato da un numero maggiore di interventi individuali o in piccolissimi gruppi, come dovrebbero reagire le imprese?

Una conseguenza è certa.

Gli uffici che si occupano di formazione avranno la necessità di effettuare un’analisi del fabbisogno molto più sofisticato e puntuale e per contro i consulenti in materia di formazione dovranno offrire interventi con maggior componente progettuale, nello stesso tempo più flessibili e approfonditi e supportati da formatori in grado di rispondere ad esigenze sempre più specifiche.

Questa trasformazione richiederà quindi un grande sforzo anche in termini di sviluppo delle competenze ai tutti coloro che si occupano di formazione.

 

Sempre a disposizione per parlare e approfondire,

Angelo Pasquarella
angelo.pasquarellarojectland.it

Presidente Projectland