Che cosa dobbiamo fare per sviluppare il Digital Mindset?

Innanzitutto dobbiamo intenderci sul termine. Non si tratta di un sinonimo di cultura digitale. Quest’ultima può essere più o meno ampia o riferita a un ambito specifico: attiene soprattutto alla sfera del sapere personale dei contenuti digitali. Il Digital Mindset invece fa riferimento ai modelli mentali, ai metodi, al modo stesso di pensare e ragionare. Certamente c’è una correlazione: se ho molte conoscenze presumibilmente potrò sviluppare anche il mio Digital Mindset, ma non è così automatico. Potrei lavorare tutto il giorno con il software di contabilità della mia azienda e conoscerlo benissimo e bloccarmi di fronte alla programmazione di un orologio digitale.

Sviluppare un Digital Mindset significa acquisire una tipica competenza trasversale – e forse di quella più trasversale di tutte.

Ebbene, come possiamo orientare allora la nostra mente verso questo modo di pensare?

Innanzitutto, a differenza di quanto apprendiamo in azienda per l’uso di software usati per il nostro specifico lavoro, non esistono ambiti particolari per sviluppare Digital Mindset. Tutto può andar bene e non importa quali nozioni e abilità apprendiamo. Il suggerimento è semmai quello di “ampliare lo sguardo”, essere curiosi e provare un grande numero di applicativi diversi.

In particolare noi sviluppiamo Digital Mindset quando usiamo strumenti digitali nelle tre vesti che normalmente assumiamo. La prima è quella da cittadini per accedere, ad esempio, al nostro cassetto fiscale. La seconda è quella da privati, quando prenotiamo un ristorante tramite app o ci divertiamo sui social. La terza dimensione è quella da lavoratori quando utilizziamo applicazioni e software per risolvere il problema di un cliente.

L’utilizzo di una funzione in ambito privato mi fa quindi progredire su tutti i fronti, anche come lavoratore e come cittadino. Insomma, se ho imparato a programmare la lavatrice di casa magari mi accorgerò di saper risolvere anche un problema che si manifesta sulla stampante dell’ufficio, anche se non l’ho mai fatto. Anzi, probabilmente la sfida mi incuriosirà e sarò invogliato a provarci. E questo perché le logiche digitali sottostanti in gran parte sono le stesse sia nella lavatrice che nella stampante.

Le aziende hanno capito questo concetto, anche in funzione del fatto che numerosi collaboratori lavorano da casa, e facilitano i lavoratori nell’apprendimento e nell’uso di applicativi digitali non necessariamente con una stretta attinenza lavorativa.

Ciò che oggi mi serve come privato o come cittadino subito dopo mi servirà come collaboratore dell’impresa. Si pensi ad esempio alla diffusione di WhatsApp: da strumento per le nostre conversazioni private, è diventato un’efficace strumento lavorativo. Lo utilizziamo infatti per comunicare con i colleghi o per velocizzare le comunicazioni di gruppo per raggiungere più rapidamente il risultato aziendale in cui sono coinvolti.

Sviluppiamo in qualsiasi ambito il nostro Digital Mindset, magari nel privato e comunque miglioreremo contemporaneamente il nostro lavoro e salteremo le file agli sportelli degli Uffici Pubblici.

Angelo Pasquarella
Presidente Projectland