«La quarta rivoluzione industriale si interseca e interagisce con altri fattori socioeconomici e demografici per creare una tempesta perfetta, che abbattendosi sul modello di business di tutte le industrie porterà a disruptions radicali nel mercato del lavoro. Nuove categorie di lavoro emergeranno, sostituendone altre in parte o totalmente. Nella maggior parte dei settori le competenze richieste saranno diverse, sia che si parli di nuove occupazioni sia che si parli di vecchie, e trasformeranno le modalità e i luoghi di lavoro delle persone. Questa tempesta potrebbe inoltre impattare sui lavoratori e sulle lavoratrici in maniera differente, mutando le dinamiche inerenti alle disuguaglianze di genere».

World Economic Forum

Che cos’è la Quarta Rivoluzione industriale?

La nostra società sta attraversando, consapevolmente o no, le trasformazioni determinate dalla Quarta rivoluzione industriale. Non si tratta solo dell’ennesimo avanzamento delle capacità tecnologiche della società: come suggerisce apertamente il termine Rivoluzione, vi è molto di più.

Nelle precedenti rivoluzioni industriali abbiamo assistito all’introduzione di tecnologie che hanno cambiato il modo di produrre, determinando la nascita di nuovi costumi. Nel periodo attuale, invece, le trasformazioni sono così importanti e in rapida successione al punto che costume, abitudini e tecnologie sembrano trasformarsi contemporaneamente, senza che sia facile capire quali siano le cause e quali le conseguenze.

La caratteristica della Quarta rivoluzione industriale è che essa coinvolge l’intera società e non solo il modo di produrre. Nella definizione del World Economic Forum in apertura nono infatti presi in considerazione non solo gli aspetti industriali, relativi all’automazione e alla tecnologia.  Il cambiamento  è descritto nel suo insieme come un’evoluzione e una trasformazione profonda della società, dalla quale emerge una nuova metodologia di produzione di beni e servizi.

L’automatismo è visibile nelle macchine che lavorano a fianco degli operai o nei suggerimenti d’acquisto che compaiono sui nostri schermi tutte le volte che eseguiamo una ricerca in internet. Diversamente dal passato, ci troviamo sotto gli occhi una fabbrica fatta di macchine che sono governate da comandi invisibili che integrano le funzioni dell’una con quelle dell’altra, comandi che fanno interagire le macchine tra loro per lavorare in sinergia e risolvere i problemi.

La caratteristica della quarta rivoluzione industriale non consiste tuttavia nel far svolgere alle macchine operazioni faticose e ripetitive, ma nell’inserire l’intelligenza. Un’intelligenza che, attraverso l’integrazione di tecnologie diverse, rende le macchine autonome nei processi produttivi . Non più un qualcosa che aiuta le persone a eseguire il proprio lavoro, ma un’innovazione progettata per lavorare intelligentemente e da sola.

Qual è il ruolo delle persone nella Quarta rivoluzione industriale?

Oltre alla progettazione e all’allestimento del sistema, rimane loro il controllo delle operazioni e il completamento di alcuni processi. L’operatore non si serve della macchina per velocizzare il suo lavoro, perché la macchina agisce da sola. L’operatore allora lavora, convive con essa, qualche volta controllandone le azioni oppure intervenendo per completare i cicli produttivi che le macchina non sono – ancora – in grado di svolgere.

In tale contesto il lavoratore assume allora un ruolo qualitativamente diverso all’interno del processo produttivo, sia di beni sia di servizi. Si potrebbe dunque pensare che questo processo sminuisca e marginalizzi il lavoro delle persone. Al contrario, il sistema richiede alle persone attività più intelligenti di quelle che le macchine già compiono.

L’operatore, avendo una maggiore visibilità dei processi nel loro complesso, diventa paradossalmente protagonista, essendo responsabile del raggiungimento del risultato voluto. In passato, invece, questo era più focalizzato su un compito da eseguire seguendo ritmi imposti proprio da una macchina.

Ecco allora che convivendo con macchine intelligenti, occorrerà valorizzare proprio le caratteristiche umane di flessibilità e di giudizio che non è possibile o non si ritiene opportuno o non è ancora economico affidare alle macchine. Macchine intelligenti insieme a persone sempre più intelligenti caratterizzano la quarta rivoluzione industriale. In altre parole, la Quarta rivoluzione industriale potrà esprimere il pieno delle sue potenzialità solo grazie alle persone.

 

Dal libro di A. Pasquarella e L. Garozzo, «Competenze e Formazione 4.0»